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La condivisione di conoscenze ed esperienze reciproche con l'obiettivo di "migliorare strumenti e prassi nella lotta contro il crimine transnazionale". È questo il principale proposito del primo "Seminario antimafia Italo-argentino" che ha preso il via ufficialmente lunedì a Buenos Aires. Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, nella cerimonia di inaugurazione dell'iniziativa congiunta alla quale ha partecipato anche il presidente argentino Mauricio Macri. "La via decisiva per combattere la criminalità organizzata presuppone una collaborazione internazionale energica ed efficace e richiede la predisposizione di una legislazione internazionale adeguata", ha affermato Cafiero de Raho, sottolineando l'importanza di questa iniziativa con parole pronunciate da Giovanni Falcone un mese prima della strage di Capaci. L'intuizione di Falcone, ha ricordato il procuratore nazionale, "portò allo svolgimento, già dopo la sua morte, della prima conferenza italiana sul crimine transnazionale e sancì l'inizio della cooperazione multilaterale in questa materia".

"Sono sicuro che questo seminario costituisce un enorme contributo e che le vostre esperienze saranno estremamente preziose nella battaglia che abbiamo intrapreso e che daremo fino alla fine" ha dichiarato da parte sua il presidente argentino Mauricio Macri, dirigendosi alla delegazione della direzione nazionale antimafia. "La lotta contro la mafia dentro e fuori dallo Stato è la più difficile ma non è impossibile", ha aggiunto Macri che ha sottolineato quindi "l'importanza di apprendere da altre esperienze" e della "cooperazione tra paesi come strumento di prevenzione". Il presidente argentino ha quindi ricordato le iniziative in materia normativa adottate dal suo governo per combattere la corruzione, come la legge sulla trasparenza degli atti di governo, sul conflitto di interesse, la legge sui pentiti e il programma nazionale per la protezione dei testimoni. "Questa è una battaglia costante, dobbiamo continuare a combattere insieme le mafie, per questo voglio ringraziarvi per accompagnarci in questo cammino", ha concluso il capo di Stato.

I risultati concreti del rafforzamento della cooperazione bilaterale in materia giudiziaria e di lotta al crimine transnazionale tra Italia ed Argentina sono stati al centro invece dell'intervento dell'ambasciatore italiano a Buenos Aires, Giuseppe Manzo."Questi ultimi mesi hanno dato un nuovo slancio e nuovi strumenti alla nostra collaborazione nella lotta contro il crimine", ha affermato Manzo, ricordando che a partire dalla sua precedente visita, lo scorso aprile in occasione della conferenza sul "Programma di assistenza contro il crimine transnazionale organizzato" tra Unione europea e America Latina (EL PAcCTO), "il procuratore Cafiero de Raho ha siglato accordi operativi con uffici giudiziari a Buenos Aires. Manzo ha quindi ricordato la recente visita a Roma del ministro della Giustizia argentino, German Garavano, e la presenza a Buenos Aires, lo scorso settembre anche del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone che ha dato l'avvio alla stesura di un memorandum di intesa tra i due paesi.


L'iniziativa - organizzata dalla Camera dei deputati della Repubblica Argentina in collaborazione con il ministero della Sicurezza, il ministero della Giustizia e dei Diritti Umani, il ministero degli Esteri e la procura argentine -, si protrarrà fino al 28 marzo. La parte italiana sarà rappresentata oltre che dal Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Cafiero de Raho, anche dall'ex presidente del Senato ed ex Procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, e da alcuni dei principali esponenti della lotta alle mafie come l'attuale magistrato della Procura nazionale antimafia, Antonino di Matteo.

Il seminario, si legge in una nota degli organizzatori, "rappresenta un'opportunità di incontro e scambio di informazioni tra l'Italia e l'Argentina". Obiettivo principale dell'iniziativa, sottolinea il documento, è quello di "approfondire l'analisi congiunta di progetti e legislazioni esistenti in materia di criminalità organizzata nei due paesi, attraverso la condivisione di informazioni, pratiche e meccanismi di prevenzione e mettendo in luce la preziosa esperienza italiana così da poterla applicare nell'ambito parlamentare e giudiziario dell'Argentina".

Previste dall'organizzazione due linee di lavoro che si svolgeranno in parallelo: "la prima riguarderà il trasferimento dell'expertise sviluppato dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo" ed è rivolta principalmente ai funzionari dei ministeri del potere esecutivo e del potere giudiziario argentini, sia nazionali che provinciali. Su questa linea interverranno il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho e i sostituti Procuratori nazionali Elisabetta Pugliese, Antonino Di Matteo, Michele Del Prete e Cesare Sirignano.


La seconda linea di lavoro, segnala il documento degli organizzatori, sarà invece sviluppata da parlamentari della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica italiana, che parleranno "delle diverse leggi che da anni si applicano in Italia -come quelle riguardanti il delitto di tipo mafioso, la protezione dei testimoni e la gestione dei beni confiscati- e che hanno permesso notevoli progressi nella lotta alla mafia e alla corruzione nel Paese". I contenuti di questo panel avranno come "principali destinatari i legislatori nazionali e provinciali interessati e attivi in materia".

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